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I Laboratori 2016/17 (novità)

- E-ducare: per insegnanti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado e per operatori sociali
- Tre corsi di formazione per le scuole secondarie di secondo grado (in collab. con RETEPIS@SCUOLA)
(Per il personale scolastico, corsi riconosciuti secondo quanto indicato dalla direttiva 170/2016 del M.I.U.R.)

E-DUCARE: CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PER INSEGNANTI DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA, PRIMARIE E SECONDARIE DI PRIMO GRADO E PER OPERATORI SOCIALI
Educare significa filologicamente “condurre fuori, far emergere qualcosa che già esiste e ha solo bisogno di trovare la via per manifestarsi. Il ruolo degli educatori è dunque quello di creare occasioni di apprendimento, facilitando negli allievi lo sviluppo di competenze e abilità specifiche, anche attraverso l’utilizzo di metodologie didattiche alternative. Al centro del patto educativo stanno la relazione, la comunicazione e l’ascolto. L’attività teatrale con la sua forte valenza sociale, si rivela una tecnica efficace di facilitazione degli apprendimenti.

periodo e orari da definire
prima lezione da definire 
costo di iscrizione da definire

docente
Erika Gori


CORSI DI FORMAZIONE PER INSEGNANTI DELLE SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO 2016-2017
in collaborazione con
retepisascuole

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CORSO DI FORMAZIONE n°1
“Il teatro come strumento didattico. La classe come palcoscenico dell’apprendimento”
(PER IL PERSONALE SCOLASTICO I CORSI SONO RICONOSCIUTI SECONDO QUANTO INDICATO DALLA DIRETTIVA 170/2016 DEL MIUR)

Perché teatro e scuola?
Tutti i giorni il professore “entra in scena” e vive una performance/un atto comunicativo, che dipende dalla presenza e dalla partecipazione di un pubblico (di allievi) che rilancia o affossa la sua performance a secondo della qualità della propria partecipazione.
Tutti i giorni l’insegnante viene valutato e valuta il pubblico; quando non lo “sente” abbastanza, fa come l’attore che rischia di andare sopra le righe per frustrazione: alza il livello della voce, amplifica gesti e segni nella speranza che ciò coinvolga o “bastoni” con maggiore efficacia il pubblico meno partecipe.
Noi siamo rappresentazioni, quella per noi, quella di noi per gli altri, quella di noi che cambia al cambiare degli altri. L’adolescente in cerca del proprio personaggio, dà in classe una rappresentazione di sé che crede corrisponda a ciò che l’insegnate (più in genere l’adulto) pretenda da lui. Palcoscenici diversi determinano rappresentazioni diverse, tutte a rischio stereotipo, perché determinate non dall’interno, ma eterodirette, da ciò che crediamo gli altri vogliono da noi.
Nuove forme di teatro non usano più il palcoscenico all’italiana e hanno rinunciato alla frontalità del pubblico. Hanno rinunciato anche al buio in sala, per un più efficace rapporto col pubblico, alla ricerca di quella comunione emotiva che lo spettacolo dovrebbe determinare... Un altro tipo di teatro. Un altro tipo di scuola?
Può bastare?

Obiettivi generali
- Apprendere elementi di una didattica fortemente incentrata sul FARE, che si basa sul coinvolgimento diretto e continuo degli studenti, in modo da ridurre al minimo l’uso della lezione frontale a favore di una modalità laboratoriale policentrica e diffusa, che sappia avvalersi di metodologie proprie del cooperative learning e dell’open space.
- Acquisizione di metodologie che permettono all’insegnante di progettare e organizzare situazioni di apprendimento “su misura”, in grado di sviluppare una forte relazione fra la propria didattica e i contenuti disciplinari.
- Accrescere la capacità di inventare situazioni di apprendimento in grado di coinvolgere tutti gli studenti, sviluppando percorsi con grande attenzione alla personalizzazione e all’attenzione. Percorsi in grado di stimolare la creatività, la possibilità di dare voce alle emozioni, favorire la capacità di mettersi in gioco e grazie a questo, sfruttare al meglio quelle dinamiche di gruppo che sono uno strumento determinante nel lavoro dell’insegnante.
- Sviluppare la concezione della classe come spazio plastico, riformulabile secondo le attività proposte, che rimette in discussione ruoli e spazi. La classe come palcoscenico dell’apprendimento.

Programma e Modalità
Attraverso una serie di esercizi che derivano dalla pratica della formazione teatrale, da laboratori di scrittura creativa e da altri momenti propri della formazione artistica declinati a uso didattico, gli insegnanti e gli operatori coinvolti potranno progressivamente impadronirsi di strumenti in grado di arricchire il loro modo di fare scuola.
Gli strumenti propri di questa metodologia non propongono necessariamente argomenti diversi da quelli previsti dai programmi scolastici, quanto un modo diverso di proporli e di trattarli. Non tanto temi diversi quanto modi diversi.
Saranno esperiti tutta una serie di giochi didattici che si potranno riproporre in classe, in grado di potenziare: l’ascolto attivo, i processi di individualizzazione, la formazione e l’uso del gruppo classe, la capacità creativa, quella argomentativa, l’efficacia comunicativa, la messa in comune e l’elaborazione condivisa dei risultati prodotti. Questo porterà inevitabilmente a un diverso rapporto d’aula, che incontrandosi con una attivazione degli alunni e ad una loro maggiore responsabilità renderà più armonico il processo di apprendimento.
Alcuni esercizi richiederanno l’utilizzo di smartphone e del materiale presente in rete, in modo da sfruttare questa potenziale ricchezza problematizzandone l’uso e l’affidabilità.
Se nella prima parte del corso si affronteranno esercizi e modi derivanti dalla formazione in campo artistico declinati a favore dell’apprendimento scolastico, in una seconda fase si affronterà anche in quale modo l’argomento teatro possa essere affrontato in classe. Saranno proposte diverse metodologia in merito utilizzando anche modi del debate.
Coerentemente con la caratteristica principale del corso, agli insegnanti sarà chiesto di mettersi direttamente in gioco, nella convinzione che sia difficile, per non dire impossibile, chiedere agli alunni di fare cose che non si siano sperimentate in prima persona.
La sociologa Marianella Sclavi, esperta di Arte dell’ascolto e di Gestione creativa dei conflitti, sarà presente all’interno del corso sia nella giornata inaugurale che in quella conclusiva, in modo da ispirarne lo sviluppo ed aiutare a tirare le somme del percorso nel modo più fruttuoso possibile.

Il corso avrà una durata di 25 ore (10 incontri di 2h 30’).
Le lezioni si terranno al Teatro Verdi e direttamente nelle aule scolastiche.
Inizio Corso 15 Novembre 2016
Fine Corso 02 Febbraio 2017
Numero corsisti ammessi Numero minimo 10; Numero massimo 25 (4 posti saranno riservati a formatori del settore, non docenti).
I posti disponibili saranno coperti con le domande in ordine di arrivo
Il costo sarà di 150 euro

Responsabili del corso: Franco Farina, Luca Biagiotti (+ partecipazione di Marianella Sclavi)

Marianella Sclavi ha insegnato Etnografia urbana al Politecnico di Milano. Esperta di Arte dell’ascolto e Gestione creativa dei conflitti è molto attiva come facilitatrice di metodologie partecipative e processi decisionali inclusivi. È autrice di numerosi libri tra i quali Arte di ascoltare e mondi possibili, La signora va nel Bronx, A una spanna da terra (tutti editi Mondadori), La scuola e l’arte di ascoltare. Gli ingredienti delle scuole felici (insieme a Gabriella Giornelli; Feltrinelli 2015) e Confronto Creativo (con Lawrence Susskind; Et al Edizioni).
Franco Farina è Formatore e Drammaturgo. Lavora come Formatore per il Teatro Verdi di Pisa; ha insegnato Comunicazione alla Facoltà di Comunicazione Pubblica, Sociale e d’Impresa dal 2003 al 2010 e alla S.I.S.S. Toscana. Attualmente insegna Drammaturgia nel corso di Laurea in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione dell’Università di Pisa. Da più di venti anni si occupa di didattica sperimentale nelle scuole medie superiori, non solo nelle scuole pisane, ma anche in altre città della Toscana. Ha diverse pubblicazioni al suo attivo tra cui: Personaggi in cerca di attori. Drammaturgie per molti giocatori, Pisa, ETS, 2007 e (con Alessandro Fambrini) Scrivere il Futuro. Del mancato amore fra la fantascienza ed il teatro. Milano, Delosbook, 2013.
Luca Biagiotti è formatore, regista e organizzatore di eventi culturali. Lavora come Formatore per il Teatro Verdi di Pisa. Nel 2016 stanno girando due spettacoli con sue regie su Adriano Olivetti e Robert Louis Stevenson. Ha condotto percorsi formativi sulla gestione delle relazioni, sulla leadership, e sul team building per la TSM e Accademia di Commercio e Turismo di Trento (2002-2014) e percorsi formativi sulla gestione del conflitto, la negoziazione, la gestione delle relazioni in azienda per quadri e personale con contratto di apprendistato (dal 2014) per Istituto Centrale Banche Popolari di Milano. Ha insegnato Comunicazione alla Facoltà di Comunicazione Pubblica, Sociale e d’Impresa, corso di laurea dell’Università di Pisa dal 2002 al 2010.

 

CORSO DI FORMAZIONE n°2
“La scrittura del giornale: pensare, indagare, comunicare il mondo”
(PER IL PERSONALE SCOLASTICO I CORSI SONO RICONOSCIUTI SECONDO QUANTO INDICATO DALLA DIRETTIVA 170/2016 DEL MIUR)

Obiettivi generali
- Uno strumento per far sperimentare ai ragazzi un altro modo di esprimersi. Una scrittura fisiologicamente precisa, sintetica, che verifica la propria efficacia nella sua capacità di comunicare.
- Una diversa maniera per dare ai ragazzi la necessità di studiare, leggere, fare ricerca, selezionare documenti e informazioni, necessari per procedere poi alla stesura di un articolo.
- Apprendere modi di creazione e gestione del lavoro di gruppo, uso di modi propri del peer tutorial e del peer teaching, dato che il lavoro redazionale esalta la necessità di capacità di ascolto e di creatività condivise.
- Un diverso modo di lavorare con gli studenti: stimolare l’idea, lo studio, l’analisi, le modalità di comunicazione. Il professore che diventa caporedattore che si deve affidare allo sviluppo dei servizi decisi assieme all’interno della redazione-classe. Capacità collettiva di auto-valutazione e di correzione.
- Problematizzare l’affidabilità dell’informazione trovata in rete, imparare a porsi questo problema e apprendere le strade che possono aiutarmi a stabilire l’attendibilità della notizia.

Programma e Modalità
- Cos’è un’agenzia di stampa. Creare una notizia a partire dalla selezione dai dispacci di agenzia. Esercizi in merito
- La terribile e bellissima sintesi del titolo, del sottotitolo e dell’occhiello. Esercizi in merito.
- Lettura di articoli esemplari. Le diverse cronache. Le diverse tipologie di articoli. Esercizi in merito.
- Ideare un articolo, un servizio, un’indagine a partire da febbricitanti brainstorming con la classe diventata redazione. Entrare nello specifico di una professione che privilegia il lavoro di gruppo e favorisce l’interazione e collaborazione fra pari e non.
Dilatare l’ambiente scuola oltre le mura dell’edificio scolastico nello sviluppo della capacità d’indagine, che rende palese come la scuola possa offrire gli strumenti necessari per una più profonda comprensione e trasmissione dei dati raccolti e delle ricerche attivate.
Il giornalismo ancor prima di essere un esercizio di scrittura è un diverso modo di guardare lo spettacolo del mondo, offre uno sviluppo del senso critico e della curiosità investigativa che sono elementi primi nell’esercizio dell’intelligenza.
La giornalista Betty Barsantini sarà presente al corso in modo da aumentare i punti di stimolo e di confronto, offrendo uno spaccato significativo sul giornalismo televisivo.
Agli insegnanti sarà chiesto di mettersi direttamente in gioco negli esercizi di scrittura, di ideazione, di indagine e di ricerca, nella convinzione che sia difficile, per non dire impossibile, chiedere agli alunni di fare cose che non si siano prima sperimentate di persona.
P.S. …e poi alla maturità i ragazzi non possono forse svolgere la prima prova in forma di articolo?

Il corso avrà una durata di 25 ore (10 incontri di 2ore e 30’).
Le lezioni si terranno al Teatro Verdi.
Inizio Corso 22 Novembre 2016
Fine Corso Fine Febbraio 2017
Numero corsisti ammessi Numero minimo 10, Numero massimo 25
I posti disponibili saranno coperti con le domande in ordine di arrivo
Il costo sarà di 150 euro

Responsabile del corso: Franco Farina (con la partecipazione di Betty Barsantini e Sandro Noto)

Franco Farina è Formatore e Drammaturgo. Lavora come Formatore per il Teatro Verdi di Pisa; ha insegnato Comunicazione alla Facoltà di Comunicazione Pubblica, Sociale e d’Impresa dal 2003 al 2010 e alla S.I.S.S. Toscana. Attualmente insegna Drammaturgia nel corso di Laurea in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione dell’Università di Pisa. Da più di venti anni si occupa di didattica sperimentale nelle scuole medie superiori, non solo nelle scuole pisane, ma anche in altre città della Toscana. Ha diverse pubblicazioni al suo attivo tra cui: Personaggi in cerca di attori. Drammaturgie per molti giocatori, Pisa, ETS, 2007 e (con Alessandro Fambrini) Scrivere il Futuro. Del mancato amore fra la fantascienza ed il teatro. Milano, Delosbook, 2013.
Betty Barsantini è giornalista. Si occupa prevalentemente di moda, artigianato di eccellenza e stili di vita. Una vita passata in RAI per la quale ha sviluppato molteplici inchieste e servizi; ha realizzato nel 1999 Pulp. Pensare un luogo pulito, nel 2000 Cac. Confinare Abitare costruire. È autrice di diversi libri: A tavola con il mare “Nostrum”, Felici 2003, A Tavola con la pace, Felici (2002), (con Sandro Vannucci) Ritratti di famiglia. I cento volti della solitudine e della violenza nel chiuso della vita familiare. Polistampa (1997), Il Sogno del Palio, Betti 2012. Ha tenuto numerosi corsi di formazione per giornalisti anche in ambito universitario.
Sandro Noto è laureato in ingegneria delle telecomunicazioni e lavora presso il sito Ericsson di Pisa. Nel 2014 ha fondato il mensile Seconda Cronaca, di cui attualmente è socio editore e caporedattore. Ha collaborato con i quotidiani Il Tirreno, CronacaQui (edizione di Milano) e La Sicilia. Alcuni suoi reportage sono apparsi nella rivista web della Società editrice “il Mulino” e su corriere.it. È stato inoltre redattore di Yorick!, quindicinale edito dal Teatro Verdi di Pisa.

 

CORSO N°3
SPEECH & VOICE
Come usare la voce e la parola nelle attività di docenza e non solo
(PER IL PERSONALE SCOLASTICO I CORSI SONO RICONOSCIUTI SECONDO QUANTO INDICATO DALLA DIRETTIVA 170/2016 DEL MIUR)

Obiettivi generali
- Sviluppo e crescita personale e professionale del singolo docente nell'ambito di un accrescimento delle proprie abilità espressive in relazione alla complessità e alla diversificazione delle realtà che si presentano all'interno della scuola.
- Sviluppare, valorizzare, ottimizzare le capacità comunicative che ciascun individuo possiede nella relazione parola-sguardo-voce-ascolto necessarie nella relazione di aula con i propri studenti e orizzontalmente con i colleghi.
- Miglior utilizzo dello strumento vocale al fine di essere più chiaro e incisivo con un minore affaticamento.
- Migliorare la gestione della relazione in aula.

Programma e Modalità
Il corso sarà articolato in due fasi:
1^ Fase.
Scoperta e sperimentazione tecnica attraverso una serie di esercizi pratici e concreti di ambito teatrale attoriale, taluni più tecnici e altri di improvvisazione immaginativa.  
Come funziona la nostra voce, come la percepiamo, come respiriamo, come la usiamo in relazione all'altro quanto può essere efficace.
Relazione tra corpo-voce-parola 
2^ Fase.
Quando e come rendere più diretto il proprio parlare a seconda delle circostanze.
Applicazione di ciò che abbiamo scoperto e allenato.
La voce e la parola nella relazione uno-uno e uno-gruppo.
Parlare per convincere, parlare per condividere, parlare per richiedere
Saranno presi come testi di lavoro alcuni dei discorsi sociali, politici e letterari più importanti della nostra storia sociale e politica, frammenti, epistolari.
Simulazione di situazioni che si potrebbero presentare in aula utili ad approfondire e concretizzare sul campo le necessità di ciascuno.

Tipologia di verifica finale 
Simulazione di una situazione di aula che presenti una serie di problematicità per capire sulla base degli strumenti acquisiti che tipo di risposta ciascun individuo può aver sviluppato.

Parametri di verifica delle competenze acquisite
Gestione sguardo corpo voce relazione con il gruppo relazione con i singoli
Incisività del dire
Direzioni e intenzioni nel colloquiare con il gruppo.

Raggiungimento degli obiettivi che l'oratore avrà specificato e concordato con la formatrice a inizio prova (e che solo loro conoscono)

Il corso avrà una durata di 40 ore (10 incontri di 2h 30’).
Le lezioni si terranno al Teatro Verdi
Inizio Corso 20 ottobre 2016
Fine Corso Fine Febbraio 2017
Primo incontro:  lezione di prova giov. 20 ottobre ore 19-21.30 
Numero corsisti ammessi: Numero minimo 8, Numero massimo 15
I posti disponibili saranno coperti con le domande in ordine di arrivo
Il costo sarà di 200 euro

Responsabile del corso: Cristina Lazzari 

Cristina Lazzari, attrice, diplomatasi presso l'Accademia nazionale d'arte drammatica “Silvio d'Amico, dal 1997 è coordinatrice e docente di recitazione del progetto “Fare teatro”, al cui interno ha anche curato la regia di alcuni spettacoli e partecipato ad altri come attrice. Dal 2000 ad oggi è docente collaboratrice nei laboratori di Prima del Teatro - Scuola Europea per l'Arte dell'Attore, veste nella quale ha a lungo collaborato con il drammaturgo Ugo Chiti; da due anni, a Prima del Teatro, è docente del corso propedeutico "Il fiore dell'attore ”. Nell'anno accademico 2006-2007 è stata docente della cattedra di arte drammatica (Teatro di figura) presso la Libera Accademia delle Arti di Firenze. Pur avendo lavorato in maniera continuativa come attrice e regista, occupandosi soprattutto di tematiche legate al femminile, ha scelto di mettere al centro del proprio lavoro l'attività pedagogica, concentrandola su due polarità: da una parte l'attività pedagogica- artistica che si occupa dell' insegnamento ai giovani che vogliono intraprendere questa professione; dall'altra l'affinarsi di dinamiche e tecniche teatrali e artistiche, inserite in contesti di altro tipo, che consentono e comprendono una maggiore consapevolezza di sé come esseri umani e cittadini, utilizzando l' artigianalità (la tecnica, il mestiere e la poesia del teatro) per creare un ponte tra se stessi e il mondo  e per consentire di vivere questa interazione con consapevolezza piena e senso di responsabilità. I contesti nei quali si muove sono, oltre al teatro, la scuola e l'università, i luoghi di lavoro, le aziende, le associazioni.

 


Per il personale scolastico i corsi sono riconosciuti secondo quanto indicato dalla direttiva 170/2016 del M.I.U.R.
Per la partecipazione ai corsi basta scrivere una mail a papi@teatrodipisa.pi.it entro il 30 ottobre per il corso n°3, entro 7 novembre 2016 per il corso di aggiornamento n°1, ed il 14 novembre 2016 per il corso di aggiornamento n°2, specificando:
Nome, cognome, indirizzo, professione, numero di telefono e mail, nonché corso al quale si è interessati.
Per comunicarvi l’avvenuta accettazione della vostra domanda, darvi gli estremi e il calendario del corso sarà nostra cura contattarvi quanto prima possibile.


Salvo diversa indicazione, l’iscrizione al corso va effettuata entro le prime due lezioni segnalando i propri dati ai docenti di riferimento e allo sportello di biglietteria, dove si pagherà l’iscrizione.