Il Verdi presenta il corso di formazione per Sarti teatrali
Con la collaborazione di Formatica e il contributo della Banca Popolare di Lajatico, una nuova opportunità per imparare uno dei mestieri più affascinanti dell’arte dello spettacolo e trasformarlo in professione
La Fondazione Teatro di Pisa arricchisce la propria offerta formativa con la prima edizione del Corso di sartoria teatrale, una grande occasione per chi desideri imparare le tradizioni e i mestieri artigiani dell’arte del Teatro e farne una professione affascinante, originale e fortemente creativa.
Organizzato dal Teatro Verdi in collaborazione con l’agenzia formativa Formatica e con il contributo della Banca Popolare di Lajatico, il Corso è finalizzato alla formazione di sarti specializzati nella creazione di costumi di scena.
Da giugno a settembre, in 300 ore di lezioni frontali e attività di laboratorio negli spazi del Teatro Verdi, gli allievi saranno guidati da costumisti e professionisti nella conoscenza e nella pratica delle tecniche sartoriali, da quelle tradizionali a quelle più innovative, progetteranno abiti di scena e accessori, e collaboreranno alla realizzazione dei costumi di scena della Stagione Lirica 2025/26 del Teatro di Pisa.
La prima edizione del Corso di Sartoria Teatrale del Teatro Verdi è riservata a dieci allievi che saranno selezionati attraverso un colloquio e una prova pratica. Le iscrizioni alle selezioni sono aperte fino al 24 maggio. È richiesto il possesso di una qualificazione professionale di livello 4EQF oppure due anni di esperienza lavorativa in questo settore.
Bando, costi e dettagli sono consultabili su https: // formatica.it/sartoria-teatrale.
Diego Fiorini, presidente Fondazione Teatro di Pisa: “Dopo i corsi per attori di ogni età, le masterclass di danza e i corsi per orchestrali, nel carnet formativo del Teatro Verdi debutta ora uno dei mestieri più affascinanti e connotanti dell’arte teatrale, quello del sarto. Un mestiere che è prima di tutto un’arte, perché sposa la manualità con l’ingegno creativo. Assieme a Formatica e Banca Popolare di Lajatico, che ha creduto nel nostro progetto, offriamo una grande opportunità formativa che ha tutto il potenziale per trasformarsi in professione. Il sarto teatrale può difatti trovare impiego in teatri lirici, di prosa, compagnie, produzioni cinematografiche e televisive, eventi, manifestazioni, oppure collaborare con stilisti, designer, aziende. Definirei inoltre straordinaria la possibilità che abbiamo voluto offrire ai nostri allievi: difatti, oltre a ricevere una formazione di alto profilo della quale il Teatro Verdi è garante, i corsisti daranno prova di sé collaborando alla realizzazione dei costumi di scena della nostra stagione lirica. Per un aspirante sarto teatrale questa è una occasione veramente unica”.
Marco Guastini, presidente di Formatica: “I mestieri dell’arte sono una grande sfida per la formazione professionale perché uniscono le capacità artigianali tradizionali con l’originalità e la creatività tipiche del processo artistico. Per questo siamo fieri di questa collaborazione con il Teatro Verdi che rappresenta il primo passo di un percorso che ha già in serbo anche altre proposte di altissima qualità. Aiuteremo il Teatro nella gestione del corso portando la competenza sviluppata in oltre 25 anni di attività come Agenzia Formativa.”
Nicola Luigi Giorgi, presidente Banca Popolare di Lajatico: “Una Banca, e a maggior ragione una Banca Popolare, ha una responsabilità sociale che si compendia nel fine di elevare le condizioni delle comunità in cui opera: le condizioni economiche, lavorative ed educative. La formazione di giovani professionisti della “bellezza” intesa nel suo significato più alto, la promozione della creatività applicata ai mestieri, è un’iniziativa che rende onore al Teatro di Pisa e alla sua storia, e che risponde agli scopi del credito popolare: per questi motivi, dando concretezza al proprio senso di responsabilità, la Banca Popolare di Lajatico ha voluto incoraggiarla e sostenerla con convinzione”.
Teatro Verdi, Mariano Rigillo chiude la Stagione di Prosa con Ezra in gabbia
Giovedì 17 aprile il grande poeta americano, dietro le sbarre della prigione di Metato, a Pisa, torna per chiedere al pubblico il processo che non ha mai avuto
Biglietti in vendita a metà prezzo per una speciale promozione di fine Stagione
Giovedì 17 aprile (ore 21) il Teatro Verdi abbassa il sipario sulla Stagione di Prosa 24/25 (organizzata in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo) con l’ultimo titolo in cartellone: Ezra in gabbia o il caso Ezra Pound, scritto e diretto da Leonardo Petrillo e interpretato da Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini.
Per concludere una strepitosa Stagione che ha battuto ogni record in termini di abbonamenti e presenze, e in considerazione del fatto che lo spettacolo è ambientato a Pisa dove Pound fu costretto in prigionia nell’estate del 1945, la Fondazione Teatro di Pisa lancia una speciale promozione per il pubblico offrendo la possibilità di acquistare a metà prezzo (tra i 15 e i 10 euro) i biglietti di palchi e platea (il loggione è escluso dalla promozione).
I biglietti sono in vendita al Botteghino del Teatro Verdi, al servizio telefonico 050 941188 e su www.vivaticket.it.
Al centro del palcoscenico una gabbia. Quella dove fu rinchiuso il 60enne Ezra Pound, nel campo di prigionia dell'esercito americano di Metàto, a Pisa (Disciplinary Training Center of the Mediterranean Theater of Operations).
Pound rimase per 25 giorni, nell’estate del 1945, giorno e notte, in una gabbia di rete metallica, un tetto di lamiera e il pavimento in cemento, esposta alle intemperie e illuminata costantemente durante la notte.
Con quella gabbia iniziarono 12 anni e 11 mesi di reclusione in manicomio criminale ai quali il governo americano costrinse quello che è stato non solo il poeta più influente del ventesimo secolo, ma un maestro di pensiero, un ecologista, che ha proposto una sorta di bioeconomia, per un progresso rispettoso dei ritmi vitali e biologici, e un economista che ha criticato la nozione quantitativa, anticipando il pensiero d’una decrescita felice.
Fu liberato nel 1958. Da allora il silenzio ha accompagnato i suoi ultimi anni di vita. Ora dopo 60 anni è “tornato”, per chiedere agli spettatori di giudicarlo, per avere quel processo che non ha avuto. È finito il tempus tacendi.
Lo spettacolo - scritto e diretto da Leonardo Petrillo con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini - è liberamente tratto dagli scritti e dalle dichiarazioni del poeta. Le scene sono di Gianluca Amodio, i costumi di Lia Francesca Morandini, le luci di Enrico Berardi e le musiche di Carlo Covelli. Una produzione del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale.
Per la Stagione di Prosa del Teatro Verdi, in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo, domenica 6 aprile alle 17 arriva sul palco pisano La ferocia, uno spettacolo tratto dal romanzo di Nicola Lagioia, vincitore del premio Strega nel 2015, con Michele Altamura e Gabriele Paolocà nelle doppie vesti di registi e attori.
Il giorno prima dello spettacolo, sabato 5 alle 17.30, il Ridotto del Teatro ospiterà le Conversazioni in Teatro, il ciclo di approfondimenti ai titoli organizzato in collaborazione con l’Università di Pisa: Raffaele Donnarumma, docente di Letteratura italiana contemporanea, condurrà l’incontro.
La ferocia porta in scena il trionfo e la rovina dell’occidente attraverso la storia della famiglia Salvemini, in una saga familiare in cui le colpe dei padri si specchiano nelle debolezze dei figli.
Vittorio Salvemini è venuto dal nulla e, come da copione, vuole tutto. Costruttore pugliese arrivato a Bari poco più che trentenne, dagli anni ‘70 in poi ha inanellato una serie di successi professionali che l’hanno portato a essere proprietario di cantieri edili su cui non tramonta mai il sole, da Bari a Phuket, passando per Parigi e Istanbul.
Solo le contraddizioni di qualunque ascesa sfrenata riusciranno a mandare in frantumi le sue sicurezze. A queste è legata la morte della figlia Clara, trovata nuda e ricoperta di sangue sulla provinciale che collega Bari a Taranto.
Nel pensare la regia dello spettacolo è stato scelto di mettere al centro, nella sua assordante assenza, il corpo di Clara, chiuso nello sguardo di tutti quelli che hanno creduto di poterlo possedere. Intorno, l’abissale e cruenta vanità del potere rappresentata dagli altri membri della famiglia e da tutti coloro che sono coinvolti nei loro affari. A fare da contraltare un figliastro tornato come un Oreste contemporaneo a gridare vendetta e un giornalista ossessionato da una frenetica fame di verità e da un amore sconfinato per la terra in cui è nato.
La vicenda dei Salvemini ha il calore di una tragedia contemporanea, particolare e universale allo stesso tempo, e si nutre delle parole di un grande romanziere, nato e cresciuto in un Sud da sempre attraversato da grandi narrazioni.
I biglietti sono in vendita al Botteghino del Teatro Verdi, al servizio telefonico (050 941188) e su www.vivaticket.it.
LA FEROCIA
dal romanzo di Nicola Lagioia
ideazione VicoQuartoMazzini
regia Michele Altamura, Gabriele Paolocà
adattamento Linda Dalisi
con Michele Altamura, Leonardo Capuano, Enrico Casale, Gaetano Colella, Francesca Mazza, Marco Morellini, Gabriele Paolocà, Andrea Volpetti
scene Daniele Spanò
luci Giulia Pastore
costumi Lilian Indraccolo
coproduzione Scarti – Centro di Produzione teatrale d’Innovazione, Elsinor, Romaeuropa Festival, LAC –Lugano Arte e Cultura, Teatri di Bari, Teatro Nazionale di Genova
Con Anna Karenina in scena sabato 12 (ore 21) e domenica 13 (ore 17.30), la Stagione di Prosa 24/25 del Teatro di Pisa, in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo, si avvia al termine e suo sugello sarà, giovedì 17 aprile (ore 21), Ezra in Gabbia, scritto e diretto da Leonardo Petrillo con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini.
Quasi esaurite, intanto, le due date di Anna Karenina, lo spettacolo che, con la regia di Luca De Fusco (che firma, assieme a Gianni Garrera, l’adattamento teatrale del monumentale romanzo di Lev Tolstoj), vedrà sul palco del Verdi Galatea Ranzi nel ruolo di Anna Karenina e Giacinto Palmarini in quello di Vronskij.
Per i biglietti ancora disponibili: Biglietteria del Teatro Verdi, 050 941188 e www.vivaticket.it.
Prima della prima recita, sabato 12 alle 17.30, il Ridotto ospiterà le Conversazioni in Teatro, gli incontri di approfondimento sulla Prosa organizzati dal Verdi con l’Università di Pisa: partecipano la Compagnia degli attori di Anna Karenina e Marco Sabbatini, docente di Letteratura russa (Unipi). L’ingresso è libero.
Tra il 1875 e il 1877 Lev Tolstoj pubblica a puntate sul Russkij Vestnik, quello che per Nabòkov è il capolavoro assoluto della letteratura del XIX secolo. Come nel romanzo tutto inizia e termina con un treno, suo emblema. Alla stazione Anna Karenina incontra il conte Vronskij. Egli sente l’immediato bisogno di guardarla “non per la sua bellezza, non per la sua eleganza e nemmeno per la grazia discreta che profondeva, ma perché quando gli era passata accanto aveva colto sul viso di lei una dolcezza e una tenerezza tutte particolari”.
Ella, donna aristocratica, è sposata senza alcun sentimento d’affetto con un alto funzionario statale e si dibatte tra la ribellione a un noioso matrimonio e il travolgente amore ‘proibito’ che la mette ai margini della società perbenista e crea conflitto con il suo amante. Non si distacca dal marito neppure quando egli le propone il divorzio e al tempo stesso non segue l’uomo di cui è innamorata. Questo suo vivere straziante e l’allontanamento dal figlio la portano alla sua tragica morte.
Nelle note di regia, Luca Fusco spiega: “Come raccontare a teatro una delle storie più belle del mondo? Abbiamo cercato di rispondere a questa domanda in vari modi. Innanzitutto con un cast di livello che parte da una delle migliori attrici italiane, Galatea Ranzi, per il ruolo di Anna, ma anche da un insieme di interpreti di altrettanto spessore, che vanno da Paolo Serra nel ruolo di Karenin, a Giacinto Palmarini in quello di Vronskji, a Stefano Santospago in quello di Oblonskij, Francesco Biscione, Debora Bernardi, Irene Tetto, Giovanna Mangiù e la giovane Mersilia Sokoli. Insieme col drammaturgo Gianni Garrera abbiamo deciso di non nascondere l’origine letteraria del testo, ma anzi di valorizzarla. Al di là dei dialoghi, le parti più strettamente narrative e i pensieri dei personaggi saranno detti dagli stessi attori che interpretano i ruoli, seguendo la lezione del Ronconi del “pasticciaccio” e configurando degli “a parte” tipici del linguaggio teatrale.
A queste tecniche puramente teatrali ho aggiunto un montaggio veloce, cinematografico, composto di molte brevi scene e contrassegnato dalla grammatica visivo-musicale, ormai consueta nelle mie regie, di Marta Crisolini Malatesta, Gigi Saccomandi e Ran Bagno. Le coreografie sono di Alessandra Panzavolta. Come nel romanzo tutto inizia e termina con un treno, emblema del testo di Tolstoj”.
LA LOCANDINA
ANNA KARENINA
dal romanzo di Lev Tolstoj
adattamento Gianni Garrera e Luca De Fusco
regia Luca De Fusco
con Galatea Ranzi e Giacinto Palmarini
e con Debora Bernardi, Francesco Biscione, Giovanna Mangiù
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
luci Gigi Saccomandi
musiche Ran Bagno
produzione Teatro Stabile di Catania/Teatro Biondo Stabile di Palermo
Venerdì 28 marzo alle 18 nel Ridotto del Teatro Verdi Alessandro Ceccarini, basso e musicologo, presenta il volume Almanacco pucciniano. Giacomo Pucicni e Pisa (DreamBook). Dialoga con l'autore l'editore Stefano Mecenate. Intermezzi musicali: Adriana Crispo (soprano), Franco Rossi (baritono), Francesco Saviozzi (pianoforte). L'ingresso è libero.
Se non ha la pretesa di essere un lavoro esaustivo questo viaggio nei teatri di Pisa e provincia (anche in quelli che attualmente non esistono più) alla ricerca delle opere, dei concerti e delle iniziative legate a Giacomo Puccini, è l’opera più completa che riguarda le produzioni e gli eventi legati al Maestro lucchese nella città di Pisa.
Il centenario della morte del compositore lucchese ha offerto lo spunto per questo laborioso lavoro di ricerca delle fonti realizzato da Alessandro Ceccarini in grado di raccontare ciò che dalla fine del 1800 ad oggi è accaduto nel territorio della provincia di Pisa oltre che nel capoluogo.
Alessandro Ceccarini è nato a Pisa nel 1982. Figlio d'arte, ha debuttato a soli 23 anni in Sparafucile nel Rigoletto di Verdi, e da alcuni anni svolge la sua attività di solista nel mondo della lirica e di musicologo.
Ha studiato violino al Conservatorio Boccherini" di Lucca e si è diplomato in canto lirico e ha perfezionato i suoi studi all'Università di Pisa. Ha interpretato in teatro molti ruoli da protagonista e ha cantato opere e concerti con direttori d'orchestra come: Piero Bellugi, Leone Magiera, Alberto Veronesi, Massimiliano Stefanelli, Gianna Fratta, Jacopo Sipari di Pescasseroli, Daniele Ferrari, Martin Peshik, Carlo Bernini, Dian Tchobanov, Umberto Cerini, Stefano Romani, Massimo Scapin, Alexey Nikonov, John Axelrod, Maurizio Colasanti, Leonardo Quadrini, Beatrice Venezi ed altri.
Ha preso parte ad alcune trasmissioni radiotelevisive di RAI 3, Canale 50, TVL, RAI Radio 2, Radiogiglio ed è stato il protagonista del cortometraggio “The Reckoning” dedicato alla Fanciulla del West girato per Lucca Comics and Games 2017.
Oltre a svolgere l'attività di cantante lirico, in seguito ai suoi studi universitari, ha prodotto conferenze e studi musicologici, specialmente dedicati alle biografie dei cantanti lirici del passato, dirige il sito internet www.musicainopera.com ed è amministratore dei gruppi facebook "L'Opera lirica dal Loggione & Musica in Opera" e "L'artista errante".
Collabora attivamente con alcuni siti online del settore e partecipa all'enciclopedia online Wikipedia dove con il suo profilo ha creato numerose pagine dedicate al mondo della lirica e alla filatelia.